Il Chitosano, denominato anche poliglucosamina, è un poliamminosaccaride lineare. Si ottiene attraverso la deacetilazione della chitina, elemento strutturale dell’esoscheletro dei crostacei (come granchi e gamberetti) e delle pareti cellulari dei funghi.
Nel 2011 L’EFSA ha assegnato al chitosano l’indicazione “Il chitosano contribuisce al mantenimento dei normali livelli di colesterolo nel sangue”, con la capacità di “mantenere normali concentrazioni di colesterolo LDL nel sangue” che influisce positivamente sullo stato di salute.
Il Chitosano, miscelato con acido tartarico e acido ascorbico, può essere aggiunto agli alimenti normalmente consumati nella propria dieta, ad esempio nella pasta, in prodotti da forno, prodotti di pasticceria e snack. In termini di valori nutrizionali e proprietà organolettiche non vi è differenza tra gli alimenti con e senza chitosano. In questo modo si preservano tutte le proprietà dell’alimento originale, come gusto, odore e consistenza. Il chitosano può quindi essere aggiunto alla miscela di preparazione dell’impasto e il prodotto finale può essere considerato come opzione alimentare alternativa, con uno specifico effetto sulla salute. Attualmente, in Europa, la domanda inoltrata per nuovi alimenti (novel food) miscelati con chitosano si trova nell’ultima fase di valutazione del rischio.
Il Chitosano, per la presenza di più gruppi amminici, quando disciolto in mezzi acidi acquosi, mostra un’elevata carica positiva sulla sua superficie che gli consente di aderire o di aggregarsi con molecole con carica negativa, come LDL e altri lipidi, influenzando così una funzione specifica del nostro corpo, producendo effetti benefici sulla nostra salute.
Da un punto di vista meccanico, nell’ambiente acido dello stomaco (pH ≈ 2) la poliglucosamina si gonfia e forma un gel caricato positivamente. Il gel attrae molecole cariche negativamente come lipidi, acidi grassi e le loro forme ossidate. Una volta nell’intestino tenue (pH ≈ 7-8) questi complessi si solidificano e vengono successivamente escreti nelle feci, come aggregati.
Il Chitosano acidificato addizionato in pasta e prodotti da forno è coperto da brevetti in Italia (1365045), nell’UE (EP1855546), in Brasile (BRPI0606780), in Cina (CN101115401), in India (252331), in Russia (RU2404685) e negli Stati Uniti (US8722127).